La memoria dell'acqua
La
mia verità sulla memoria dell'acqua
“Io ho una guida assai esigente e ne sono rapito.
Il mio intero essere è completamente appagato dalla
sua immagine, dal profilo, dal volto seducente e a volte
evasivo, dal sorriso incostante di questa donna che si chiama
la Scienza. Non mi si può impedire di fare quello
che faccio, di andare là dove sto andando”.
Jacques Benveniste
In diversi settori scientifici è ormai evidente
che l’acqua è capace di trasportare informazioni
molecolari come pure è accettata la possibilità
di registrare, trasmettere e amplificare queste informazioni,
ad esempio, con il suono e la musica. Non tutti sanno che
queste scoperte vennero fatte da Jacques Benveniste.
“L’acqua potrebbe conservare un ricordo,
ovvero una traccia delle sostanze che vi hanno transitato.
Una vera e propria rivoluzione scientifica in nome della
quale mi trovo a essere bersagliato”.
Quest’affermazione mette in discussione i fondamenti
della biologia tradizionale, secondo la quale non può
esserci attività biologica in assenza di molecole
del principio attivo. Per queste scoperte, Benveniste, ha
subito un’inchiesta di grande impatto mediatico e
la censura scientifica.
Dopo
essere stato privato di ogni supporto accademico e di gran
parte dei finanziamenti, egli ha proseguito nonostante tutto
le sue ricerche, estendendole ai campi della fisica e della
“biologia digitale”, arrivando a dimostrare
la capacità dell’acqua di trasmettere il “segnale”
di ciò che ha contenuto la sua memoria. Un
libro che testimonia una tra le più affascinanti
e innovative scoperte scientifiche (biologiche) del nostro
tempo che gli ambienti accademici tradizionali si ostinano
a ignorare. Un’incisiva testimonianza sulle vicende
che hanno accompagnato e “segnato” il cammino
di queste importanti scoperte e di chi le ha compiute.
L'Acqua
che guarisce
Masaru Emoto, che da oltre dieci anni compie affascinanti
esperimenti sull'acqua e ha scoperto che le sue molecole
reagiscono a qualsiasi tipo di stimolo esterno – visivo,
sonoro ecc. – si è trovato in perfetta sintonia
con Jürgen Fliege, un sacerdote molto noto al pubblico
televisivo tedesco per il suo ruolo di moderatore svolto
in numerosi programmi, il quale crede fermamente che dio
si riveli in ogni goccia d'acqua.
Ne è nato un libro originalissimo, corredato, come
i precedenti, da seducenti fotografie a colori di cristalli
d'acqua. L'acqua, materia prima, "originaria",
è stata fin dall'antichità il simbolo dell'anima,
e la forza terapeutica dell'acqua – sia per uso esterno
sia interno – che scaturisce da certe fonti termali,
è nota da tempo immemore. Inoltre, in tutta Europa
esiste un gran numero di sorgenti dedicate alla vergine
Maria o ad altri santi attorno alle quali sono sorti santuari
e luoghi di pellegrinaggio.
Ciò nonostante è bene anche sapere che non
ogni acqua, per il solo fatto di sgorgare fresca e pura
da una sorgente, possiede naturali indicazioni terapeutiche.
Se si vuole utilizzare l'acqua come sostanza terapeutica,
la si può caricare di nuove informazioni, come avviene
nell'omeopatia, nella terapia dei fiori di Bach e nella
cosiddetta "vivificazione" dell'acqua. Per poter
capire il modo in cui queste acque terapeutiche agiscono,
dobbiamo però sganciarci dal classico pensiero di
tipo materialistico.
L'acqua per lo più viene solo avvicinata ai medicinali,
e soprattutto viene caricata energicamente, ma può
trasferire in noi anche qualsiasi altra potenzialità
terapeutica, perfino quella che ci deriva dai suoni. Un
libro stimolante, scritto non soltanto a quattro mani ma
anche grazie anche al contributo di molti specialisti di
guarigione olistica che hanno sperimentato le enormi possibilità
di questo straordinario veicolo, dotato addirittura, come
i precedenti lavori di Emoto testimoniano, di una memoria
propria.


I
messaggi dell'acqua