tantra
   La Storia
   Star bene nel sesso
   Il modo di dirsi ...
   L'orgasmo del cuore
   Sessualità cosapevole
   Amarsi nell'altro
   Far l'amore per ore
   Il piacere
   Essenza della meditazione

   DVD-VHS- Libri sul Tantra



  sciamanesimo
  Meditazione
  biodanza
  yoga

 

Amarsi nella pelle dell'altro

Maithuna, oltre che l'unione con l'altro sesso, è anche l'unione del maschile e del femminile dentro se stessi. Ogni uomo ha una complessa componente femminile (anima) e ogni donna ha un'altrettanto complessa componente maschile (animus). Per scoprire queste nostre componenti, e non a livello freddamente intellettuale, ma percependone la realtà autentica, occorre diventare consapevoli della loro natura e proseguire il viaggio interiore entrando in territori anche molto oscuri. La nostra psiche è un po' come un arcipelago; noi vediamo soltanto le isole che emergono qua e là; sotto la superficie dell'acqua ci sono le montagne di cui quelle isole sono le cime, e se si scende più giù, si incontra il grande massiccio roccioso da cui tutte queste montagne si dipartono. La montagna che si trova sotto l'isola è l'inconscio personale, e il grande massiccio che collega tutte quelle montagne tra loro è l'inconscio collettivo.

L'inconscio personale racchiude tutte le storie dela tua vita, le tue esperienze, e a maggiori profondità anche le tue vite passate; nell'inconscio collettivo vi sono invece configurazioni, strutture, immagini comuni a tutti gli individui. Queste immagini universali (archetipi) riguardano direttamente il nostro modo d'essere uomo o d'essere donna; sono alla base dei contenuti che noi normalmente proiettiamo su una persona dell'altro sesso, e in' primo luogo, naturalmente, sul partner.

Di solito, sul partner, noi proiettiamo in positivo; scopriamo cioè in lui una qualità che in realtà abbiamo in noi stessi, ma di cui non siamo consci; queste proiezioni sono la ragione del grande fascino che le persone dell' altro sesso esercitano su di noi. È come una risorsa insita dentro di noi, ma che non abbiamo ancora scoperto. Di solito, quando ci innamoriamo, l'oggetto del nostro amore è innanzi tutto questa qualità proiettata, e da essa l'amore si estende a tutta la persona sulla quale esercitiamo le proiezioni.
Prima di entrare nelle zone più remote, nelle zone in ombrà della nostra psiche, è importanfe rinforzare la nostra identità: in particolar modo, prima di andare alla ricerca del nostro animus e della nostra anima, è importante consolidare il proprio io sessuale, per evitare che quelle aree d'ombra ci avvolgano e ci causino sensi di smarrimento.
In pratica: se non hai fatto la maggior parte degli esercizi illustrati fin qui, è meglio che lasci da parte anche questo. Prendetevi una serata libera, solo per voi due, e portate i bambini dalla nonna o da un' amica, in modo da poter eseguire il gioco animus-anima in completa tranquillità. Lo potrete rifare una volta ogni tanto, se vi diverte o se vi rivela aspetti del vostro compagno che non avevate mai veduti prima.

L'esercizio dura almeno, tre ore. Prima di iniziare, stabilite i momenti e i luoghi della casa in cui vi incontrerete; e stabilite un segnale, una parola o un gesto che stia a indicare un'interruzione del gioco. Userete questo segnale ogni volta che vi troverete a disagio. Preparatevi (ci vorrà mezz'ora circa): indossate abiti dell'altro. Vestitevi da donna se siete maschi e da uomo se siete femmine. Mentre vi spogliate dei vostri vestiti, immaginate di spogliarvi anche della vostra personalità; e mentre indossate i vestiti dell'altro sesso, immaginate d'entrare completamente in quest'altra identità fisica. Immaginate di farvi largo nella vostra anima o nel vostro animus, in questa vostra
segreta componente interiore. Poi andate a incontrare il compagno. Comportatevi e muovetevi da donna, se siete maschi, e da uomo, se siete femmine. Cercate di trovarvi a vostro agio nel nuovo ruolo. Camminate, muovetevi nella vostra casa e guardatevi mentre vi muovete.
Respirate come se fosse la vostra anima o il vostro animus a respirare. Imitate i suoi comportamenti e i suoi tic consueti. Anche con l'espressione del volto e con lo sguardo, cercate di
entrare sempre più nel vostro ruolo. Come muovete le gambe e le anche, come poggiate i piedi, quali sono i gesti che fate? Le espressioni del viso? Che cosa mostrate di voi? Come volete apparire? Qual è il messaggio che darete a chi vi circonda? Come completereste una frase che comincia con le parole: «io sono...».

In seguito, potete organizzare una intera serata da trascorrere in questo vostro altro ruolo; per esempio: l'anima prepara la cena, l'animus ripara qualcosa in casa o legge il giornale in attesa che la cena sia in tavola. Qualsiasi cosa fate, rimanete nel vostro ruolo. Provate anche a simulare un atto amoroso, sempre rimanendo in questo vostro altro ruolo.

Dopo qualche ora di questo gioco, mettetevi uno di fronte all'altro, sui cuscini. Decidete chi comincia. Parlate in prima persona, da anima e animus:«Io adesso mi sento...». Esprimete tutto ciò che vi viene in mente, i ricordi, le sensazioni che avete avuto durante la serata, i sentimenti che sono emersi in voi e i desideri che provate ora. Parlatene almeno per dieci minuti ciascuno. Alla fine, salutatevi con un abbraccio. È un gioco che si può fare anche da soli, davanti a uno specchio, parlando a se stessi a voce alta.

Alla fine è importante che ognuno resti da solo; mentre si toglie i vestiti; insieme ai vestiti, spogliatevi anche di quel vostro ruolo. Fate una doccia e immaginate di ritornare nella personalità del vostro sesso fisiologico.

Articolo tratto dal libro "Tantra - La via dell'estasi sessuale - Elmar e Michaela Zadra"
www.maithuna.it