Il modo di dirsi
ciò che c'è da dire
In una coppia è importante parlare per risolvere
i tanti dissidi e conflitti che si possono creare. Ma benché
sembri tanto semplice, ben pochi lo fanno: la coppia media
comunica sette minuti al giorno. Sette minuti di comunicazione
cosciente, in cui uno si sente ascoltato: il resto del tempo
si riempie di fiumi di parole prive di consapevolezza, lungo
i quali ogni frase è solamente ovvia, scontata.
Se ci accostiamo al Tantra per imparare a fare l'amore più
a lungo, è bene che prima impariamo a comunicare
più a lungo. Quando parliamo con il nostro partner,
molto spesso le parole che pronunciamo hanno già
attraversato diversi filtri: questo lo posso dire, quello
no; questo è importante e quello no; se dico questo
sembro intelligente, quello non lo posso dire' perché
verrei criticata. Queste convinzioni, questi schemi, questi
filtri sono molto elaborati, e crediamo erroneamente che
servano a migliorare la nostra comunicazione.
È davvero un errore, e infatti poi ci meravigliamo
che sul piano emozionale non riusciamo a farci capire, anche
se siamo molto abili nel discutere riguardo a situazioni,
a persone, a fatti e a problemi quotidiani: dove andiamo
a cena fuori, chi invitiamo alla festa, cosa è successo
oggi, cosa facciamo domani, come ci organizziamo per le
vacanze e così via. Il problema è che dimentichiamo
un fatto molto importante: e cioè che per comunicare
bisogna comunicare tutto. Se osserviamo noi stessi mentre
parliamo, possiamo notare che v'è spesso in noi un
impulso a dire una qualche cosa che ci occupa la mente già
da un po', ma non la diciamo: cominciamo a parlare di qualcos'altro,
meno importante, meno scottante, perché parlandone
ci esponiamo meno e non ci rendiamo vulnerabili. Per entrare
nel flusso della vera comunicazione, è importante
sforzarsi di esprimere tutte le nostre emozioni e i nostri
sentimenti.
Di solito, sappiamo parlare di tutto, tranne che di noi
stessi di come ci sentiamo, di cosa proviamo, cosa ci passa
veramente per la testa e nel corpo. Far venir fuori quello
che pensiamo è veramente un atto di coraggio, ma
ne vale la pena perché solo se condividiamo ciò
che è più prezioso per noi possiamo dire al
nostro partner come stiamo veramente. A volte siamo così
preoccupati di non dispiacere all' altro che tratteniamo
in noi ciò che pensiamo, proviamo,
sentiamo solo per «non ferire» il partner.
Invece così gli infliggiamo la più grande
ferita, quella di trattenere insieme ai nostri impulsi anche
la nostra vitalità e energia, che sono in assoluto
le cose più preziose che possiamo condividere con
lui.
Reprimere ha anche un altro prezzo: ogni impulso non espresso
dovrà essere rielaborato da qualche parte dentro
di noi, e ciò, oltre a consumare energia mentale,
creerà offuscamento, confusione, quel senso di assenza
che spesso notiamo nelle persone che parlano poco, o che
parlano molto senza comunicare le loro vere emozioni.
Articolo tratto dal libro "Tantra - La via dell'estasi
sessuale - Elmar e Michaela Zadra"
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