REBIRTHING - IL RESPIRO
(ARTICOLO sul RESPIRO a cura di Paolo Cericola)

Il Respiro questo sconosciuto

Vi siete mai chiesti come abbiamo imparato a respirare?
Sicuramente si.
Ma la domanda era in senso più profondo, vi siete mai soffermati ad analizzare il modo in cui abbiamo imparato e se fosse veramente il modo giusto?

9 mesi in officina e la nascita "normale"

Al momento del concepimento, quando l'ovulo viene fecondato, scende dalla tuba di Falloppio fino all'utero, dove si sceglierà ("sceglieremo"), il posto giusto dove attraccare la nostra nave. Da quel posto e per nove mesi noi riceveremo, nutrimento, sangue, energia, che passeranno attraverso la placenta ed il cordone ombelicale. Tra tutti gli organi in costruzione, l'ultimo organo che si forma sono i polmoni (per questo motivo i bimbi nati prematuri vengono messi in incubatrice).

Quando finalmente arriva il momento di uscire (la facciamo semplice senza considerare molte altre cose che accadono in contemporanea). passiamo attraverso il collo dell'utero, un pò strettino per la verità e dopo che la testa è uscita, ci comprime e stringe la gabbia toracica, che nel momento in cui siamo del tutto fuori si decomprime e ci permette di fare il nostro "primo respiro" con i nostri polmoni.

Vi ricordo che fino ad allora eravamo ossigenati attraverso la placenta ed il cordone ombelicale, quindi nel momento che facciamo il nostro primo respiro succede qualcosa di sconvolgente, è qualcosa che entra prepotentemente dentro di noi, ci spaventa è molto intenso e forte.

Nel frattempo qualcuno intorno si dà da fare chiudendo e tagliando il cordone ombelicale. Cosicchè questo piccolo essere appena arrivato viene messo immediatamente in pericolo di morte. Se non respira perchè ha paura può morire, se respira è tutto molto intenso, quindi si trattiene. Però se non respira lo prendono e cercano di scuoterlo rovesciandolo preso per i piedi e magari anche sculacciandolo o usando degli altri sistemi, per farlo respirare, continuando così a creare ancora più paura finche si arriva al massimo che l'essere può sopportare ed arriva il pianto. Ed allora sono tutti contenti perchè piange allora significa che è vivo.

Ma vi siete mai chiesti se, ci foste voi al suo posto in questo momento quali sarebbero le vostre "reazioni". Molti risponderanno (perchè questo è un pensiero comune), ma sono piccoli non capiscono. (?!?)

Passiamo ora ad un altra considerazione.

Nel momento in cui viene tagliato il cordone, ben il 30 % del sangue del piccolo essere rimane nel cordone ombelicale e nella placenta.

Cosa succederebbe se ora, in questo preciso momento vi togliessero il 30 % del vostro sangue?
Possiamo dire che vi sentireste ....... morire?

Questo è quello che avviene nel cosiddetto "parto normale", normale perchè è diventato una routine non significa che sia naturale, anzi in queste condizioni e visto che le cose stentano a cambiare mi sembra che qualcuno stia pianificando un bel pianeta pieno di malati e persone piene di paura.

Questo avvenimento è successo a tutti nella nostra vita e purtroppo sono molto pochi coloro che hanno avuto una nascita naturale.

La nascita "naturale"

Se invece al momento della nascita non si interviene e si lascia il cordone ombelicale attaccato, anche se il bambino tratterrà il respiro all'inzio, non ci sarà pericolo di morte e non piangerà, perchè è ancora ossigenato dal cordone.

Quando la placenta si staccherà nel modo naturale e non strappata dalla pancia della madre come di solito avviene, il sangue nel frattempo rifluirà tutto all'interno del bambino, ed anche qui si elimina il pericolo di morte per dissanguamento.

Quello a cui si assisterà sarà un respiro circolare e continuo senza pause rilassato e fluido, come fanno tutti i mammiferi sul pianeta terra, tranne due tipi di mammiferi; i cetacei che per ovvie ragioni non possono farlo altrimenti affogano ed gli esseri umani!

Che senso ha per noi non fare il respiro circolare se sott'acqua ci andiamo soltanto ogni tanto.

La paura blocca completamente il respiro

Quale è la prima frase che si dice di solito dopo che abbiamo preso un grande spavento? Sono rimasto senza fiato dalla "paura"; e cosa succede quando sbattete il ginocchio in uno spigolo? mmmmhhh.......... , si trattiene il respiro.

Dal blocco completo del respiro al rilassamento completo c'è tutta una serie di scalini che alterano il respiro in un modo o nell'altro, tipo depressione, ansia, asma, affanno, attacco di panico detti dap, oppure d.a.p. che significano disturbo da attacchi di panico, respiro corto, agitazione, agitazione, palpitazioni, eccitazione, sudorazioni forti, vampate o caldane, rabbia, reazioni rabbiose, respirazione forzata, iperventilazione, etc............

Quindi ogni volta che non vogliamo sentire qualcosa il nostro respiro diventa quasi inesistente oppure al contrario molto spinto e forzato, che in un modo onell'altro significano non voglio sentire o non voglio vedere, oppure voglio allontanare da me velocemente.

Che cosa potrà succedere se si respira pienamente e potentemente? Quali altri stati di conoscenza si possono raggiungere? Quale stati di maestria si possono raggiungere fidandosi pienamente del proprio respiro e seguendo il suo flusso di energia?

Il respiro continuo ci permette di vivere potentemente

Il respiro continuo ci permette di sentire fino in fondo quello che sta avvenendo e ci aiuta in un modo molto veloce a risolvere il nostro problema, ci aiuta una volta compresa la natura delle cause scatenanti a vivere in maniera completa e potente la nostra vita, non più in balia delle nostre paure inconsce, ma costruttori responsabili della nostra vita.

Il respiro continuo è un meraviglioso strumento oppure un meraviglioso farmaco, che ti porti sempre dietro a disposizione in ogni momento e per giunta anche gratuito e senza ticket da pagare a chicchessia. Paolo Cericola (Scuola di respiro - www.scuoladirespiro.com)

BIBLIOGRAFIA SULLA RESPIRAZIONE CONSAPEVOLE


SITO SEGNALATO
SCUOLADIRESPIRO.COM

con Paolo Cericola


 
 
  
   Disclaimer